martedì 23 ottobre 2012

Textverstehen - capire un testo


La scorsa settimana sono ricominciati i corsi in università. Questo semestre per me è all'insegna della psicolinguistica. Per intenderci, la psicolinguistica si occupa di esaminare come il linguaggio venga compreso, appreso ed elaborato nel nostro cervello. In particolare ci si chiede se l'apprendimento del linguaggio sia dovuto a meccanismi innati nel nostro cervello, una sorta di attrezzatura grammaticale-linguistica con cui nasciamo, oppure se non ci sia alcun programma predefinito in noi che serva solo per il linguaggio e piuttosto si impari una lingua grazie a competenze cognitive generali, grazie a input e processi sia imitativi che analitici. E ci si chiede cosa cambi nel momento in cui si apprenda una lingua in età avanzata: che cosa è diverso, che influenza ha la lingua prima, quali altre variabili entrano in gioco. Questi sono solo alcuni degli aspetti di cui si interessa la psicolinguistica.
In questo Wintersemester ho un corso che si intitola Textverstehen, letteralmente, "capire un testo". Come funziona il nostro cervello, dal punto di vista linguistico, quando legge. Che meccanismi vengono attivati per riconoscere le parole, per comprenderle, e poi per capire un testo.
Non so voi, ma a me tutto questo sembra davvero davvero interessante!

domenica 14 ottobre 2012

Stairway to heaven sul Königsstuhl

Oggi il tempo non prometteva nulla di buono. Ma che volete farci, domani ricominciano le lezioni e la voglia di fare un giretto era troppa. Così mi sono avviata su per il Königsstuhl (letteralmente: "il seggio del re"), la collina sulle cui pendici è appollaiato il castello di Heidelberg. Finora ho sempre preferito il dirimpettaio Heiligenberg (letteralmente: "montagna dei santi"; per intenderci, è la collina del Philosophenweg): esposto a sud, boschi più alti e con meno boscaglia. Ma lo spirito d'avventuriera (si fa per dire) oggi ha avuto la meglio.
Per prima cosa, si sale al castello.


E qui si fa una sosta, visto che le scalette si fanno sentire! Ma anche per ammirare il castello visto da dietro. Sullo sfondo, la collina dello Heiligenberg.


Mi stupisco sempre quando passo dalle parti del castello. Poco tempo fa ho avuto l'occasione di fare una visita guidata dentro, nei pochi ambienti rimasti chiusi. La guida, un signore sulla sessantina che aveva tutta l'aria di essere nato per srotolare storie antiche a orecchie curiose, spiegava con passione le alterne vicende dell'edificio e dei principi che vi hanno abitato. Nato per essere un forte, come si intuisce dalle mura spesse nella parte bassa, a poco a poco è stato modificato con l'evolversi del gusto e della minore necessità di difesa. Da forte militare a palazzo di piacere. I bombardamenti dei francesi poi ne hanno distrutto molte parti. E le rovine, ormai abbandonate, sono state usate per anni come cava: molti Heidelberghensi hanno portato via le belle pietre rosse per rifarsi la facciata di casa. Poi, diceva la guida quel giorno, ci si è messi a ristrutturarlo, nel XIX° secolo circa. E da allora il castello ha quest'aspetto: una mescolanza di stili, il rifinito accanto al de-cadente. Il tutto avvolto da piante bellissime e da un'atmosfera senza tempo (non fosse per le giacche a vento colorate dei turisti).



Lasciato il castello, mi incammino su per la collina. Cerco il percorso che assomigli di più a quello che ho segnato sulla cartina, cosa non banale, visto che qui è tutto un'incrociarsi di sentieri e sentierini. Tutti ben tenuti, tra l'altro. E tutti cosparsi di ricci e di castagne e qua e là compaiono i funghi.


Ma la mia cartina mente, o i sentieri si sono alleati contro di me. Riposta l'idea di andar per dolci e tranquilli sentieri, mi incammino su per la Himmelsleiter (letteralmente "scala a pioli del cielo" - stairway to heaven!), la via che incrocia tutti i sentieri e che nel modo più diretto mi porterà in cima. Sempre se non finisco prima il fiato!



Dopo gli innumerevoli scalini, tutti ovviamente in perfetta sequenza irregolare, preferibilmente alti e stretti, si arriva in cima! (Non ci speravo più). Ma, come dicevo all'inizio, la giornata non prometteva bene, e già a metà scala il cielo ha deciso di lasciarsi andare con un po' d'acqua. Merita però. Ci tornerò in un giorno di sole.



lunedì 8 ottobre 2012

I primi rossi

Probabilmente le passeggiate inizieranno a farsi più rare. Stamattina un freddo!
Ma ieri, ieri era ancora bello, con una luce già bassa e tagliente. Che dite, sta arrivando l'autunno?



Le pozzanghere al Thingstätte. Ovvero come reinterpretare un'architettura nazista rendendola vivibile oggi, senza dover incontrarne sempre i fantasmi. Chi vuol fare Hoppipolla con me? :-)

mercoledì 3 ottobre 2012

Heidelberger Herbst

Heidelberger Herbst è una delle più grandi manifestazioni della città di Heidelberg. Quest'anno si è tenuta sabato, il 29 settembre. Simbolicamente, ci si riversa tutti nella Altstadt, occupando vie e piazze, quasi come se si volesse salutare, insieme all'autunno che incomincia (Herbst), anche l'estate che se ne va.


C'è il Flohmarkt, o mercatino delle pulci, una parte persino nella mia via (dalle 7 del mattino!!!), dove chiunque, anche i bambini, posso vendere le proprie cose vecchie, di valore o no.
Ci sono tante bancarelle di artigianato locale: stoffe, vasellame, oggetti etnici. Anche i negozi della Altstadt spesso ne approfittano, espandendosi con una bancarella sulla Hauptstraße: a volte anche solo per offrire un bicchiere di birra o una fetta di torta.





Ah, il cibo, anche di quello ce n'è a volontà. Il filo conduttore dell'autunno che inizia è sicuramente la Zwiebelkuchen (torta di cipolle) con il vino nuovo, quello fatto con le uve appena raccolte e molto torbido.
Ma ovviamente non mancano le più tradizionali Wurst, anche in formato da 1/2 metro, e fiumi di birra e cocktails.

Zwiebelkuchen - torta di cipolle
Cuori di pan-di-zenzero e mandorle caramellate

1/2 metro di Wurst!

Infine la musica: nelle principali piazze o slarghi hanno allestito palchi grandi e piccoli per musica di ogni tipo. Passeggiando per la città si passa dalla radio SWR3, con un palco enorme e le Hit del momento, al trio Jazz, al gruppo metal, il rock indie, la band di sessantenni bravissimi che fanno Jethro Tull, una stazione tutta dedicata a elettronica e disco-dance, un po' di Hip-hop...sono rimasta sbalordita!

La gelateria italiana s'è presa un dj

Musica elettronica in Friedrich-Ebert-Platz
La sera, le strade si sono riempite ancora di più...