domenica 29 settembre 2013

Heidelberger Herbst 2013

Come ogni anno, l'inizio dell'autunno viene scandito ad Heidelberg da una grande manifestazione: Heidelberger Herbst. Ne ho già parlato l'anno scorso qui, perciò mi limito a mostrare solo alcuni dettagli della versione di quest'anno. 
 Sembrano caldissimi!



 Chi non vorrebbe una tavola da skate così?

 Performance graffitare in Friedrich-Ebert-Platz.

 Porchetta!

In Universitätplatz c'è, come da tradizione, un mercatino medievale, tra draghi e pietre preziose, maiali arrostiti ed elisir di erbe e bacche, qualcuno ancora fila la lana.





S.U.P. sul Neckar?


Maltempo ad Heidelberg? Temperature ed umidità autunnali che ci han fregato almeno due settimane di tarda estate? C'è chi non se ne fa un problema. In fin dei conti, fare S.U.P. (Stand Up Paddling) sul Neckar fa sentire ancora un po' in vacanza, magari anche un po' alle Hawaii! :-)

martedì 17 settembre 2013

On photography - Susan Sontag


No, purtroppo non l'ho ancora letto. Ma l'assaggio che si trova qui mette davvero l'acquolina in bocca. Dateci un'occhiata, fa riflettere, eccome!

(Se avete tempo, fate un giretto anche sugli altri articoli di Brain Pickings, è un blog che merita! Trovate il link nella barra laterale, tra i blog che seguo).

mercoledì 11 settembre 2013

Susan Sontag - on moments of inspiration


«Four days a year perhaps, I have “visits” - things come. Visitations, rather than inspirations. I live the rest of the year on that – executing the orders + sketches I've taken down... I turn myself into a commodity. The typewriter is my assembly-line. But what else could I do?»

(from Susan Sontag: As Consciousness is Harnessed to Flesh - Journals & Notebooks 1964 - 1980) 


sabato 7 settembre 2013

Vacanze in montagna - Glacier Blanc

Nel parco nazionale degli Écrins ci sono montagne che arrivano tranquillamente ai 3000m e passa di altitudine (se non erro la cima più alta è 3900m). Non c'è da stupirsi dunque se vi si trovano dei ghiacciai. Non avendone mai visto uno da vicino, e però, al contempo, essendo ben conscia di non avere l'attrezzatura né le capacità di camminarvici sopra, ho insistito perché il piano della nostra vacanza prevedesse anche qualcosa di simile ad un'escursionismo con vista sul ghiacciaio. Ed ovviamente i francesi hanno una passeggiata diciamo pure per famiglie che porta fino ai piedi del Glacier Blanc. "Per famiglie" vuol dire: sentiero largo e ben tenuto, poco tecnico. E infatti tra i (molti) escursionisti che lo percorrevano si contavano tipi umani di ogni genere, età ed allenamento.


Si arriva in macchina fino al Pré de Madame Carle, che dista pochi minuti da Ailefroide. E già dal parcheggio il ghiacciaio si vede, è lì, una massa bianca percorsa da spaccature.
Anche se il cielo non è dei migliori, non prendiamo acqua e anzi, il gioco delle nuvole tra i picchi delle montagne vicine crea delle configurazioni davvero belle.
Il sentiero guarda da una parte verso il massiccio degli Écrins, alla cui base giace il Glacier Noir (non sembra, ma quel fondovalle coperto di detriti è in realtà il ghiacciaio!)


Dall'altro lato invece la vista spazia verso la valle che conduce ad Ailefroide.


 In mezzo: quello che, se ho capito bene dalla cartina, dovrebbe essere il monte Pelvoux. Maestoso davvero!
Avvicinandosi sempre più al ghiacciaio iniziamo a sentire uno scroscio, un rombo, quasi assordante. Le acque che il ghiacciaio libera formano cascate e cascatelle, prima di gettarsi nella valle sottostante. La conca antistante il ghiacciaio è contornata da picchi molto scenici e da rocce levigate.




La bellezza di tutto ciò che ho visto in quel giorno mi è rimasta dentro. Non solo in forma di immagini, ma anche come voglia di vedere posti così, tornarci, frequentarli più spesso.
Ed ora che sono in Germania mi rendo conto di quanto mi manchino paesaggi del genere.

Vacanza in montagna - Falesie a gogò nella valle della Durance

Come anticipato nel post precedente, dopo la pur bellissima Ailefroide, abbiamo cambiato campeggio e, su suggerimento di un amico, siamo finiti a La Roche-de-Rame, minuscolo paesino nella valle della Durance dove, proprio accanto al campeggio, c'è un laghetto. 


Non lontano si trova L'Argentière: come si può intuire, un tempo questi posti vivevano dell'estrazione di argento e rame dalle miniere circostanti. Oggi probabilmente quest'attività deve essersi ridotta, fino a scomparire quasi del tutto. Sono tante le case abbandonate in questi paesini, segno di una economia ormai passata. Oggi la zona vive di altro. Una centrale idroelettrica e turismo sportivo, soprattutto: d'inverno si scia, d'estate si può fare kayak, vie ferrate, ghiacciai, semplice escursionismo, e soprattutto arrampicare.


Le falesie sono praticamente ovunque nella valle della Durance. Una è quasi in paese a L'Argentière, per esempio, ed è sovrastata da una torre campanaria (la falesia dell'orologio).


 Altre falesie sono più nascoste oppure bisogna guidare un poco più a lungo, come è stato per questa bellissima parete di quarzite (mai arrampicato prima su quarzite!) nei pressi del Col d'Izoard (Chi segue il Tour de France ha già capito dove).




Ma soprattutto: esistono falesie per tutti! I gradi non sono solo stellari, ci sono anche tante vie tra 4 e 5 grado. Questo mi ha permesso di provare qualche tiro da prima e di imparare dunque anche come si fa, ad andare da prima. Grazie all'istruttore-compagno di viaggio per avermi insegnato bene come mettere i rinvii, come far manovra e...grazie per le foto carine come questa! :-)


Vacanze in montagna - Ailefroide

Una breve pausa ci voleva. Qualche giorno in un posto diverso, respirando ara buona, facendo ciò che più piace, staccando gli occhi dai libri. Insomma, per guardare il mondo da un'altra prospettiva.
La meta era Ailefroide, un piccolo paese di montagna nei pressi di Briancon, Alpi francesi.
Il mio fido compagno di viaggio ha scelto con l'entusiasmo di chi adora posti del genere e, conoscendomi, immagina possa valere lo stesso anche per me. Devo ammettere che io avevo più un'idea di mare, o un misto mare-montagna. Ma alla fine la bellezza dei posti ha prevalso anche sulle mie pur timide obiezioni.
Ailefroide è circondata da pareti d'arrampicata e, poco più in alto, da ghiacciai maestosi. Mica male uscire dal campeggio e in pochi minuti a piedi trovarsi su una parete di granito così, non vi pare?
Ma l'esperienza Ailefroidiana insegna che...dormire a 1500m d'altitudine può essere più che fresco, anche se di giorno i gradi erano 30. Per questo motivo abbiamo abbandonato la nostra scenografica piazzola (che poi, le piazzole non esistevano neanche! in quel campeggio ciascuno si cercava il posto che più gli gradiva) e ci siamo volti alla ricerca di un campeggino a quota inferiore.
E sul granito...beh, diciamo che saperne apprezzare l'estetica non implica necessariamente essere capaci di arrampicarvici! :-)





martedì 3 settembre 2013

Concertando

E poi c'è stato il concerto! Anzi, quest'anno posso dire con fierezza "I" concerti.
Il primo è stato con l'orchestra dell'università. Programma: Carmina Burana di Orff. Location: Stadthalle. Quindi, non più nella pur bella Neue Aula, nella sede di Uniplatz, ma in una sala da concerto "vera", con un'acustica "vera" e tutto l'alone di serietà che la cosa si porta appresso. Sembra banale, ma per molti musicisti suonare in un posto o in un altro fa una certa differenza. Risveglia tutta una serie di connotazioni che ogni luogo porta appiccicato a sé.
Eravamo tantissimi, la foto lo dimostra. Il coro è stato fantastico, grazie anche ad una particolare attenzione del direttore alla pronuncia (i Carmina Burana sono in parte in latino, in parte in medio alto tedesco). Ma anche l'orchestra ha dato il meglio di sé, nonostante talvolta serpeggiasse un filo di delusione durante le prove. Alcune sezioni dell'orchestra infatti hanno veramente poco da suonare, e anche quel poco si riduce spesso in note d'accompagnamento. Pensate a ragazzi impegnati tutto il giorno in università, che hanno voglia di godersi una sera a settimana il piacere di suonare; beh forse si intuisce come mai non rilucessero sempre di gioia...


Ecco un piccolo assaggio del concerto.



Gli altri concerti mi hanno riportato letteralmente indietro nel tempo, e al contempo in avanti. Da un lato ricordavo la me stessa che fino a tre anni fa lo faceva per studio e professione, e che ora, causa crisi e università, lo fa sempre più di rado. Quindi, come una madlaine proustiana, suonare di nuovo in certi contesti mi ha risvegliato tutto il bouquet di sensazioni che ho provato allora, e che a quanto pare provo tuttora. Proprio quelle sensazioni, fisiche prima di tutto, sono quelle che mi hanno portato avanti nello studio del violino, sono quelle che mi hanno entusiasmato e che alla fine erano alla base di quel che facevo. Perchè lo fai? perchè mi fa sentire così. Ecco, una roba del genere.
Dall'altro lato non è stato solo un tuffo nel passato, ma anche uno sprone in avanti. Non sapete quanta voglia avrei ora di fare ancora musica da camera, di trovare qualcuno come M., con cui ho suonato un Duo di Mozart per violino e viola e che purtroppo oggi se ne va da Heidelberg! E che voglia di trovare occasioni, anche piccole, di suonare in orchestre vere, di professionisti, come quella dell'ultimo concerto, una serata verdiana a Darmstadt.